La patologia che maggiormente interessa la popolazione italiana di olmo è senza dubbio la grafiosi; causata da Ophiostoma novo-ulmi (Ophiostoma ulmi), ha ridotto la stragrande maggioranza delle piante adulte presenti in Italia a forma cespugliosa.
Distribuzione di Ophiostoma novo-ulmi in Europa.
Le strategie di contenimento della malattia, pur differenziandosi a seconda che si tratti di bosco, di ambiente urbano o di vivaio, si basano tutte sulla profilassi e sono incentrate nel contenimento degli insetti vettori (scolitidi).
In bosco è necessario evitare lo sviluppo di infezioni controllando la presenza degli scolitidi, ad esempio con le efficaci trappole a feromoni, evitando che vi siano piante deperienti, estremamente recettive per gli insetti, ed eliminando prontamente gli individui morti. Come strategie di gestione l’unica indicata per soprassuoli con gruppi di olmi è quella della ceduazione, l’unica che permette la conservazione delle piante.
Nel caso di piante di interesse ornamentale e di pregio, fondamentale è l’eliminazione, ai primi sintomi, delle parti di pianta infette, se non addirittura l’abbattimento dell’intero individuo e delle piante vive circostanti non necessariamente infette, in quanto possibile fonte di diffusione del patogeno e attrazione di scolitidi. I tagli devono essere effettuati 3-4 metri al di sotto delle zone attaccate, ed eseguiti nella stagione invernale cioè quando gli insetti non sono in attività.
Nel caso si presenti la necessità di impiantare nuovi individui di olmo, si consiglia di scegliere tra i numerosi cloni resistenti presenti sul mercato, come “San Zanobi” e “Plinio”.