Cronartium flaccidum (Alb. et Schw.) Wint.
Pini.
Nord e centro della Penisola, fino alle coste tirreniche dove sembra provocare danni solo alla rinnovazione; al sud solo in alcune zone interne della Campania e della Puglia. Ha come ospiti principali la maggior parte dei pini presenti in Italia, come ospiti intermedi invece prevale il Vincetossico (Vincetoxicum hirundinaria Moench.), presente dall’arco alpino alle coste del Lazio come pianta di sottobosco.
Causa ruggine sul ritidoma e sugli aghi della maggior parte di specie di pini; il fungo può essere riscontrato su ospiti diversi, a seconda della fase del ciclo biologico (fungo eteroico): le manifestazioni più interessanti si hanno in primavera sul pino e consistono nella formazione delle tipiche vescichette giallastre, erompenti dalla corteccia, dove si presentano densamente raggruppate su porzioni ben delimitate dei rami. L’infezione secondaria si può osservare in Maggio-Giugno sulla pagina inferiore delle foglie di Vincetossico, con piccole pustole di colore arancione che provvedono alla diffusione del parassita sulla pianta. In presenza di umidità elevata e temperature miti (autunno), il fungo può proseguire nelle sue fasi di sviluppo ed infettare anche l’ospite principale, il pino, iniziando dagli aghi per poi diffondersi sulla corteccia; alla primavera successiva si potranno notare le fruttificazioni vescicolose sulla corteccia. L’infezione prosegue di anno in anno portando alla necrosi sempre nuovi tessuti, fino all’interessamento della parte basale del fusto provocando la morte dell’intera pianta; questo avviene più facilmente in piante giovani (5-10 anni), dove l’infezione può verificarsi direttamente sull’asse primario. Nelle piante adulte (oltre i 20 anni), il progredire dell’infezione può provocare lo sviluppo anomalo dell’asse principale e delle branche con conseguenti deformazioni che portano a facilmente a rotture.
Esclusivamente preventiva, consiste nell’evitare l’utilizzo di soggetti suscettibili e, nel caso di attacchi in corso in piantagioni affermate, procedere con l’eliminazione delle parti infette e con il successivo monitoraggio e controllo dello sviluppo del patogeno, anche sugli ospiti secondari.
Fruttificazioni vescicolose di Cronartium flaccidum su rametto di pino (foto eol.org).