Heterobasidion spp.;
Abete bianco, abete rosso, pino e occasionalmente faggio.
Ceppaia con carie dovuta a Heterobasidion spp. (foto forestryimages.org )
Presente in zona alpina e lungo tutta la dorsale appenninica; H. annosum sensu scrictu (Fr.) Bref. anche lungo i litorali fino in Sicilia.
La diffusione del patogeno presenta problematicità in caso di terreni ex-coltivi o ex-pascolivi ovvero dove esso non viene ostacolato da altri funghi antagonisti naturali.
Le infezioni avvengono a carico dell’apparato radicale, per poi diffondersi fino al colletto (pino) e fino a 5-6 m del fusto (abete bianco, abete rosso) provocando carie bianca. La perdita delle funzionalità delle radici provoca spesso lo sradicamento delle piante senza che queste manifestino particolari sintomi di sofferenza (abete bianco, abete rosso), oltre che morte della pianta in piedi (pino); tra i sintomi si ricorda anche l’emissione di resina dal fusto.
Le infezioni in boschi puri e densi si diffondono velocemente a macchia d’olio.
Principalmente selvicolturale, cioè evitare impianti puri di conifere in terreni ex-coltivi o ex-pascolivi ed in stazioni eccessivamente aride, oltre che porre particolare attenzione agli interventi di diradamento di soprassuoli di età superiore ai 40-50 anni in situazioni di stress idrico. Per limitare la diffusione è possibile ricorrere al trattamento delle ceppaie subito dopo il taglio con urea al 20% sciolta in acqua o con prodotti contenenti spore di funghi antagonisti (Phlaebiopsis gigantea).
Pianta adulta di abete bianco sradicata a seguito dell’infezione di Heterobasidion annosum